G. Sa qual è la cosa più brutta della vecchiaia?
L. No, mi dica.
G. Non tanto la ruggine sulla pelle o i dolori ma è che, piano piano, perdi tutti gli amici. Se lo immagina?
L. Non risponde (sa quando è meglio stare in silenzio) e gli sorride.
G. Sa un’altra cosa?
L. Mi dica, la ascolto.
G. Si è più felici quando si ama che quando si viene amati…
Quindi voglio tenermi stretto gli Amici Giovani come lei, e passare del tempo con loro.
Che ne pensa?
L. Ci vediamo qui, una volta almeno al mese. Va bene?
Quando gli anziani sono dei “Grandi Vecchi”, puoi ancora imparare da loro e ti senti incredibilmente fortunata.
Photo by Mara Triplete Bonazzi
3 Responses
Il Grande Vecchio è prezioso, certo, c’è da imparare. E tanto.
Da che cosa lo si riconosce?
La maturità (vecchiaia) non lo rende “invisibile”, destino segnato per i più.
E poi lo si ascolta, si impara, lo si considera una preziosa risorsa.
E se ti chiama amico, che regalo…
la saggezza della vecchiaia ?? intesa come esperienza ?
Riconoscere gli amici ”veri” … che purtroppo non sono molti …..
E quando ci sono davvero …. si’ … è un regalo della vita
Instaurare un rapporto sincero e profondo tra giovani e vecchi arricchisce entrambi, sempre. Quanto abbiamo da imparare dai giovani ancora e quanto possiamo donare!