Molto tempo fa mi fecero un discorso chiaro, privo di possibili fraintendimenti. Lucido e diretto.
“È una scelta. O studi seriamente o non lo fai”.
Nessun trauma…
Ho capito che sarebbe stata un’occasione imperdibile per calibrarmi tra cadute e successi.
Mi sarei irrobustita psicologicamente e sarei rimasta ammaliata dalla “divina ossessione” del pensare.
Tutto mi ha reso Persona: la Persona che sono.
Oggi scopro che basta googolare, cliccare su una voce suadente: “Appunti delle lezioni di L.T*****.
Come superare Psicologia Generale”.
Trovi 53 file di riassunti (scritti non bene), scarti di frasi dette a lezione, schemi e la mesta vittoria è a portata di mano.
Ed è prassi perché l’obiettivo è il minimo sforzo.
Mi rendo sempre più conto che ho in orrore la mediocrità.
Photo by Mara Triplete Bonazzi
5 Responses
Grazie delle parole che riecheggiano nella voce di tuo padre …
Ho fatto la ricerca su Google: in effetti è pieno di appunti sulle lezioni. Non so capirne la correttezza ma immagino siano degli appunti a mo’ di bigino che niente hanno a che fare con lo studio profondo delle materie.
In questo tempo deve essere tutto facile ….. ahimè!!
Grazie delle perle di saggezza che sempre condividi.
Grazie per gli spunti di riflessione che spesso condivido ….
Cosi’ come condivido l’orrore per gli appunti messi in rete.
Gli appunti sono personali. Solo chi ha preso nota sa di poter approfondire cio’ che ha scritto.
Sono convinta che gli appunti ”degli altri” siano pressochè inutili ed insignificanti.
Attendo la prossima ”goccia”.
Condivido, anche io sono cresciuta in una famiglia che mi ha trasmesso il valore dello studio e questa fede è rimasta negli anni. Poi mi sono accorta, lavorando, che il mondo stava cambiando, velocemente e in accelerazione. Non c’era più il tempo dell’approfondimento perché i repentini cambi di direzione imposti “dal mercato” imponevano nuove modalità di approccio.
In Azienda hanno iniziato a valutarci non più sulle competenze ma sulla ” flessibilità cognitiva”, ovvero la capacità di adattare il nostro comportamento e il nostro pensiero a situazioni nuove, cangianti o inaspettate. Era finita un’epoca…bisognava cambiare marcia. Non puoi andare a fondo quando ti impongono di essere veloce, resti in superficie…e poi inizi a galleggiare ….
Ma, allora, come si fa a capire il talento, o quali sono i punti di debolezza da proteggere, se non si “lavora” tanto?
Come ci si può conformare o rifiutare il reale, consapevolmente, se non ci si è mai esposti, affaticati, se non si è rischiato almeno un po’?
“La ragione principale di vivere è la scoperta” (James Dean)
La cultura ci rende liberi di scegliere e responsabilizza, questo spesso non è richiesto dal “sistema”. Credo che questa mediocrità ci sia stata iniettata lentamente nel tempo, come un farmaco a rilascio graduale a largo spettro, ed ora stia producendo i suoi effetti dirompenti.Bisogna, credo, mantenere la rotta, non omologarsi, se possibile, dare e seguire esempi virtuosi. Perché l’ esempio serve, ne abbiamo bisogno, lavora in noi come un anticorpo e ci fa reagire. Lo studio, la cultura, ci possono salvare, non stanchiamoci di crederlo e dimostrarlo. Anche se nuotare controcorrente è più faticoso!