Elementi: riflessioni, esperienze personali, immagini iconiche, curiosità e strumenti digitali.
Mescolare il tutto e ri-scoprire perché le “ombre”, ultimamente, ti infastidiscono così tanto…
La donna, nei contesti storici e culturali, ha spesso sfidato le convenzioni sociali.
Ad esempio: negli ambienti parigini del XIX secolo, una di queste donne avrebbe potuto essere una scrittrice o una filosofa, immersa nel fervore intellettuale del tempo.
Le sue riflessioni sulla Cultura, avrebbero potuto collidere con le aspettative patriarcali, rendendola un personaggio “scomodo”.
L’immagine del Chat Noir rappresenta perfettamente questo spirito di ribellione e innovazione.
Questo celebre cabaret, fondato a Montmartre da Rodolphe Salis nel 1881, era adibito a spettacoli di teatro d’ombre.
Divenne un simbolo della vita bohémien parigina, un luogo in cui artisti e pensatori si incontravano per scambiarsi idee e ispirazioni.
Il gatto nero, spesso associato a mistero e indipendenza, riflette l’anima di una donna che rivendica il suo posto nel panorama culturale, sfuggendo agli stereotipi.
In questo contesto, la donna intellettuale e il Chat Noir si intrecciano: entrambi rappresentano la ricerca di libertà, l’esplorazione delle identità e il coraggio di esprimere idee innovative in un mondo che tende a relegarli nell’ombra.
La loro connessione si fa metafora di una lotta per la visibilità e l’affermazione in un’epoca di cambiamenti tumultuosi.
One response
Teatro d’ ombre: lastre di zinco, una sorgente luminosa ed un pianista ad animare con il sottofondo musicale.
Al Chat Noir l’ essenziale regalava uno spettacolo magico, così come le idee e il fermento di quegli anni.
Tutto era in divenire, in crescita, a cominciare dalle persone.
Bastavano pochi semplici strumenti.
Il contrario dei nostri giorni: abbiamo mezzi quasi illimitati, per lo spettacolo e per tutto il resto.
Sono le altre componenti che mancano, le idee e il desiderio di crescere.
Non proprio in tutti però, fortunatamente.
Qualcuno tiene ancora la luce accesa…