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Le non-cose sono le informazioni che stanno alla base dell’ordine digitale; esso derealizza il mondo informatizzandolo.
Ci troviamo nel periodo di passaggio dall’èra delle cose all’èra delle non-cose.
Non sono gli oggetti, bensí le informazioni a predisporre il mondo in cui viviamo.

Secondo il filosofo tedesco esse hanno una validità molto limitata.
Una fuggevolezza, la loro, che destabilizza la vita, richiedendo continuamente la nostra attenzione.

Le distorsioni a cui ci espone il profluvio informativo sono ben riassunte dal filosofo: “Da sole, le informazioni non illuminano il mondo. Anzi, possono oscurarlo. Da un certo momento in avanti le informazioni non informano più, bensì deformano. Ormai questo punto critico è ampiamente superato.
Il caos informativo, ci scaraventa in una società post-fattuale che pialla la differenziazione tra vero e falso.
Ora le informazioni circolano senza alcun appiglio con la realtà, all’interno di uno spazio iperreale.
Anche le fake news sono informazioni, probabilmente più efficaci dei fatti comprovati”.

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