“Io sono così…”.
Da giovani è l’indizio di quanta strada ancora devi percorrere.
È un cocktail dal mix abbozzato.
Dopo tanta vita, “Io sono così…”, ha un sapore tutto rotondo.
Significa che sai di essere una danza degli opposti, la polarità tra luce e buio, l’equilibrio tra forza e fragilità.
Sei forma della tua Natura e di ciò che gli altri vedono e si attendono.
Sei il caldo e il fresco, l’amore e la rabbia, il colore e il suono, il dolore e il piacere.
Sei tutta la Vita vissuta finóra, e comprendi che, a volte, la superbia può essere all’altezza dell’intelligenza.
Ed è un peccato che gli dei perdonano immediatamente.
Photo by Mara Triplete Bonazzi
2 Responses
Gli dei forse non devono neanche perdonare.
“Superbia” a volte altro non è che un modo di esplicitare la propria estraneità, la propria non appartenenza.
È il modo di dichiarare:
“io sono così”.
Personalmente ritengo che la frase detta in età adulta miri a bloccare qualsivoglia commento al proprio operato: “Alla mia età… faccio ciò che voglio, sono fatto così!”. Non si ha più voglia di “adattare” i comportamenti alle circostanze.