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Viviamo in un mondo abbacinato dalla perfezione e focalizzato su ideali sempre più rigidi e artificiali.
Eppure, le imperfezioni, non sono difetti da correggere o eliminare: sono la prova silenziosa, il segno distintivo di ciò che ci rende unici come Persone.

Alla tirannia della perfezione ci si può ribellare.
È un atto di libertà e di resistenza.
È un atto di gratitudine verso la vita, che non è un percorso lineare e impeccabile, ma un cammino pieno di curve e sorprese, dove sono proprio le imperfezioni a raccontare la storia più autentica e affascinante di noi stessi.

“Senza seguire un piano prestabilito ma guidata dalle mie inclinazioni e dal caso, ho realizzato l’imperfezione nella vita e nel lavoro.
Il fatto che sia stata per me fonte di gioia mi fa ritenere che l’imperfezione sia più consona alla natura umana che non la perfezione”. (Rita Levi Montalcini, Elogio dell’imperfezione, 2017).

Si è concluso il Corso al Circolo Filologico Milanese e, in questi mesi, è di questo che abbiamo parlato.
Di perfezioni possibili, gentilezza e gratitudine, di un pizzico di meraviglia.
Come sempre ho imparato tanto e ricevuto ancora di più da chi, a questi incontri, c’era.
Il mio “filo” con il Filo…è forte e robusto. Grazie.

Photo by Mara Triplete Bonazzi

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One response

  1. Grazie prof, per essere, come sempre, fonte di conoscenza ed ispirazione
    Ogni corso è per me scoperta e crescita.
    E poi c’è questa parola speciale che mi accompagna, grazie a lei, da un po’ di anni: gratitudine
    Grazie

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