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La pigrizia è un rifiuto gentile.
Un “no, grazie” detto al caos, ai ritmi veloci, un freno al “tutto & subito”, una carezza lenta sul Tempo.

La pigrizia non è assenza, ma presenza morbida, è ascolto silenzioso di sé, amore della quiete.
E amore per sé.
Il corpo respira meglio, la mente si libera dalla corsa.
È un momento rubato al dovere
per assaporare il piacere di esistere e basta.

È la bellezza di decidere di non decidere, del lasciare che le ore si srotolino.
È come quando, da bambina, aprivi la scatola di legno del cucito, trovavi decine di bottoni colorati, ne dovevi prendere solo due simili e invece passavi l’intero pomeriggio a farli diventare gioielli, monete, occhi di animali sconosciuti…

La pigrizia è un vuoto apparentemente senza scopo, che diventa luogo in cui nascono idee, sogni e alcune verità.

La pigrizia è un’arte.
E come ogni arte, ha bisogno di tempo, spazio, fluido creativo e pratica raffinata.

La pigrizia è la saggezza di chi sa che non tutto merita rincorsa.
(E se qualcuno non lo comprende, non offro spiegazioni e né voglio illuderlo. Penso solo che non ci sia compatibilità tra di noi…).

Photo by Mara Triplete Bonazzi

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One response

  1. ”La pigrizia è la saggezza di chi sa che non tutto merita rincorsa.”
    Grandissime parole ……
    Ebbene, lo ammetto: ho imparato finalmente ad essere pigra!
    A fare una cosa alla volta, in un filo morbido e non teso, senza sovrapposizioni e azioni contestuali.
    Già la mente si affolla, ma con la sana pigrizia, diamo un ordine.
    Ho avuto la consapevolezza solo ora, ma non è mai troppo tardi…

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